Dic 10, 2025 | Articoli, In evidenza

UCRAINA, “CHI NON VUOLE ARMARE KIEV E’ DEMONIZZATO: SIA BENEDETTO IL PIANO USA”

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Riconosce che chi non si allinea sull’Ucraina viene “demonizzato”, ma avvisa: “Gli italiani sono ragionevoli, e la censura aumenta la visibilità degli eventi censurati”.
Il fisico teorico Carlo Rovelli è tra i più noti uomini di scienza in Italia. Oggi avrebbe dovuto partecipare in video all’evento “Democrazia in tempo di guerra” organizzato a Torino dallo storico Angelo d’Orsi.
I Salesiani hanno però revocato la sala all’ultimo minuto dopo le solite denunce di “propaganda filorussa”.
Rovelli ne parla col Fatto mentre assiste ai colloqui dei leader europei con Zelensky:
“La convergenza di Trump e Putin è un passo indietro rispetto alla terza guerra mondiale”.

Professor Rovelli, oggi avrebbe dovuto partecipare all’evento a Torino, ma i Salesiani si sono tirati indietro.

“Sono grato ai Salesiani. Hanno portato l’attenzione sull’evento, aumentandone la visibilità. Quello che intendevo dire l’ho messo in un video su Facebook.”

La preoccupa il clima intorno a temi e voci scomode?

“Mi preoccupa la sudditanza della maggior parte dei media alle direttive di una intera classe politica, destra e sinistra, che non va nella direzione che vorrebbero gli italiani.”

Però da quasi 4 anni sembra esserci una campagna di demonizzazione di chiunque si discosti dalla linea del sostegno militare a oltranza all’Ucraina.

“Sì, non c’è dubbio. Anche quando queste persone sono invitate nelle televisioni, si mette loro intorno un recinto di critiche e risolini.”

Da quando ha espresso pubblicamente le sue idee sul riarmo e sul conflitto in Ucraina, ha percepito un cambio di atteggiamento nei suoi confronti?

“No, esprimo idee e proposte da sempre, e ho sempre ricevuto assenso e dissenso, come naturale. Partecipo come posso al dibattito civile.”

I sondaggi ciclicamente confermano che gli italiani temono un’escalation e vorrebbero un ruolo di pace per l’Italia e l’Europa. Ha l’impressione ci sia ancora una società fermamente ancorata al pacifismo?

“Gli italiani non vogliono il riarmo, non vogliono il sostegno alle guerre. Gran parte dell’Italia sinceramente cattolica, per esempio, non lo vuole.”

Fa bene l’Ue a respingere il piano di Pace americano per tutelare i propri interessi?

“È curioso che si parli di interessi europei, ora. Non eravamo in guerra contro la Russia, dando armi a Kiev, solo per una generosa e disinteressata difesa dei poveri ucraini? Cos’è successo? È cascato l’asino? Adesso quello che conta sono diventati i nostri interessi. I giovani ucraini devono morire per i nostri interessi.”

Il tema dei territori è centrale: l’Ue teme che concedere troppo alla Russia adesso possa avere conseguenze nefaste per il futuro della nostra sicurezza.

“Chi sarebbe l’Europa per “concedere”? Sono forse suoi, quei territori? Prima dell’invasione Russa, in quei territori c’erano abitanti in guerra civile, con migliaia di morti, perché lì molti volevano indipendenza da Kiev. La Russia mandava armi, come ora noi a Kiev. Facciamo, come la Russia, i nostri sporchi giochi di potere sulla pelle degli ucraini. Che il confine sia dieci chilometri più a destra o più a sinistra non ha alcuna importanza.
Il margine fra l’influenza Nato e Russa si è spostato a Est di migliaia di chilometri. Per arrivare fin là, gli occidentali hanno organizzato un colpo di stato a Kiev. Non è certo una tragedia per l’Europa se la Russia ha impedito qualche chilometro di questa avanzata.”

Dunque ci sono colpe europee per come sono andate le cose?

“Tutti giocano sporco. Era meglio quando con la Russia costruivamo una pacifica convivenza, come voleva Angela Merkel. Ad alterare l’equilibrio non sono stati i russi, ma gli occidentali, accecati dalla hybris di essere i totali signori del mondo, quelli che ora discutono se “concedere” territori altrui.”

La spaventa la convergenza tra Putin e Trump sul piano americano?

“Spaventarmi? Che sia benedetta dal Signore! È un passo indietro rispetto alla Terza guerra mondiale.”

Crede che gli scandali ucraini incidano sui negoziati?

“Non ne ho idea. Spero di sì.”

Su di lei che effetto hanno fatto le notizie sugli scandali?

“Nessuno. Basta guardare le vecchie statistiche delle organizzazioni internazionali, per sapere che l’Ucraina è fra i paesi più corrotti del mondo. Qualcuno pensava che fosse guarita perché l’hanno invasa i russi?”

Il ministro Crosetto ha ammesso che l’Ucraina combatte per “guadagnare tempo”. Crede possa funzionare la tattica di prolungare il conflitto, confidando che la Russia debba trattare da una posizione peggiore di quella attuale?

“Stanno morendo come mosche giovani ucraini e giovani russi, perché qualcuno fa tattiche o “guadagna tempo”.”

Presto l’Italia dovrà decidere se mandare armi a Kiev anche per il 2026. La Lega minaccia di sfilarsi. L’Italia potrebbe dare un segnale diverso, rispetto al passato?

“La nostra presidente del Consiglio potrebbe per una volta seguire gli Stati Uniti, ora che vanno nella direzione giusta, invece di farlo quando vanno nella direzione sbagliata.”

Non ci sono dubbi invece sul riarmo italiano ed europeo. Necessario?

“L’obiettivo dichiarato è il 5% del Pil. Ho i dati del 2022. Gli unici paesi nel mondo che spendono il 5% del PIL per spese militari sono Ucraina (in guerra), Arabia Saudita (in guerra), Qatar, Togo e Oman. La Russia spende il 4%, gli Stati Uniti il 3,45%, la Cina l’1,6%. Perché mai dovremmo spendere più di tutti i 200 paesi del pianeta? Più di tre volte la Cina, che accusiamo di destabilizzare il mondo perché si arma.”

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