Ago 31, 2025 | L'EDITORIALE

La SCO – Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai – a Tiensin

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E’ nota, anche se non ancora ben conosciuta, la sigla dei Brics e la realtà che rappresenta. Meno nota è la Sco (Organizzazione per la cooperazione di Shanghai) che si riunisce da oggi fino al 3 settembre a Tientsin in Cina. Della Sco fanno parte dieci paesi: Russia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, India, Pakistan, Iran, Cina. Partecipano inoltre come partner di dialogo Sri Lanka, Turchia, Cambogia, Azerbaigian, Nepal, Armenia, Egitto, Quatar, Arabia saudita, Kuwait, Maldive, Birmania, Emirati Arabi, Bahrein e come osservatore la Mongolia. L’elenco è lungo ma serve a dare subito il senso delle dimensioni.

I settori di cui si occupa sono vari e toccano gli aspetti fondamentali delle relazioni tra Stati, dalla politica estera alla cooperazione economica, dalla sicurezza agli scambi culturali. Non è in alternativa ai Brics che operano su scala mondiale ma svolge attività concomitanti rappresentando gran parte dell’Asia.

La Sco è nata nel 2001 a Shanghai comprendendo all’inizio solo Russia, Cina e i vari Stati delle ex repubbliche sovietiche con attività circoscritte finalizzate a prevenire conflitti territoriali, minacce terroristiche e ingerenze straniere. Col passare degli anni l’Organizzazione è cresciuta nel numero dei Paesi coinvolti e delle funzioni svolte. Si riunisce regolarmente ogni anno nelle varie nazioni con i massimi livelli istituzionali che ne determinano l’indirizzo politico generale ed è dotata di strutture organizzative ed operative.

Non deve sfuggire dietro le elementari informazioni, la rilevanza politica crescente che la Sco ha avuto nel corso degli anni: il venir meno progressivamente di un mondo unipolare a guida Usa e l’emergere di un mondo multipolare con altre dinamiche e altre logiche ha qui plastica evidenza in parallelo alla crescita dei Brics. L’appuntamento odierno, nel mondo segnato dai conflitti noti, ha tutte le carte per rappresentare un ulteriore salto di qualità. Valuteremo l’esito nei prossimi giorni a conclusione dei lavori. Ma disponiamo già di alcuni elementi notevoli in apertura.

Cina e Russia sono indubbiamente i due Stati più importanti e gli artefici nella crescita dell’organizzazione, entrambi sono impegnati in una sfida con l’Occidente euroatlantico, prevalentemente ma non esclusivamente sul piano militare la Russia, prevalentemente ma non esclusivamente sul piano economico la Cina. La loro stretta collaborazione rappresenta la smentita evidente di tutte quelle analisi politiche diffuse in Occidente sulla loro contrapposizione a beneficio degli interessi occidentali. Il “divide et impera” in questo caso non funziona.

L’India che ha avuto nei decenni rapporti difficili con la Cina sia in sede Sco che in sede Brics, si sta riavvicinando anche in conseguenza delle sanzioni minacciate da Trump per l’acquisto di petrolio russo. Analogamente si assiste a un riavvicinamento tra l’Iran e gli altri Paesi arabi.Putin poche ore fa ha rilasciato una ampia intervista a una agenzia di stampa cinese dove ha sottolineato alcuni temi rilevanti che caratterizzeranno gli incontri. Ha ricordato i legami e la collaborazione con la Cina nella Seconda guerra mondiale per sconfiggere il fascismo nel mondo e l’imperialismo del Giappone invitando l’Europa a non dimenticare quella storia. Ha posto la questione di modificare profondamente i meccanismi di funzionamento dell’ Fmi e della Banca mondiale per contrastare le logiche neocoloniali della finanza internazionale. Ha proposto di rilanciare la funzione dell’Onu e di ampliare la partecipazione nel Consiglio di sicurezza.

Xi Jinping aprirà i lavori forte dei risultati già conseguiti nel respingere l’aggressività economica degli Usa che non è cominciata con Trump e nello sviluppare relazioni internazionali su basi cooperative.

I lavori si concluderanno a Pechino con la celebrazione della fine della Seconda guerra mondiale e la vittoria sul fascismo dove parteciperanno delegazioni di vari paesi del mondo. Al momento dall’Europa risulta soltanto la presenza di Serbia e Slovacchia. Nel 1913 Lenin scrisse un celebre articolo intitolato “Europa arretrata, Asia avanzata”. Molte cose sono cambiate da allora ma ancora una volta sembra che l’Europa non abbia capito come va il mondo.

P.s. Dal 25 al 28 settembre a Sesto fiorentino “Il coraggio della pace-Disarma” ragionerà su questi temi, ragionerà su “L’altro lato del mondo

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