di Linda Santilli, 26 giugno 2025
Toglieremo il velo e l’hijab a tutte le donne dell’intero Medioriente, o con le buone, o con le cattive.
Sono le parole contenute in un post letto per caso in rete. Post simili ce ne sono a migliaia. Sono scritti da uomini.
Dopo più di venticinque anni siamo quindi tornat* alla missione civilizzatrice dell’occidente per liberare le donne dalle barbarie.
Nel caso dell’Afghanistan – anno 2001 – il missionario era Bush, sostenuto dalla consorte che fece un memorabile discorso spiegando che l’invasione armata si rendeva necessaria per liberare le donne dal burqa. Sappiamo poi come è andata a finire.
Adesso lo scenario è l’Iran e i protagonisti sono Trump e Netanyahu, in missione per liberare a suon di bombe le donne dal velo. Il primo è un autocrate simbolo di una virilità muscolare, nemico della liberta femminile e di tutti i soggetti che fanno disordine dentro il modello di società patriarcale arcaica che lui ha in testa. Il secondo è un criminale di guerra impunito e protetto dall’Occidente ed è sufficiente a definirlo.
La politica quella violenta e sporca, in questo caso sporchissima, da sempre fa un uso strumentale delle donne. Per giustificare gli orrori, farli digerire, dar loro una veste accettabile, tira fuori dal cilindro le paroline magiche: libertà femminile, sicurezza femminile.
La libertà le donne se la conquistano. La libertà non si impone con le bombe.
Disgustoso è il coro dei fedeli al seguito di questa narrazione: giornalisti, opinionisti e politici da strapazzo che straparlano in tv e in rete, in oltraggio ai percorsi reali di libertà delle donne e a quanto hanno elaborato in Occidente e in Oriente, e in oltraggio alla verità storica di quanto sta avvenendo in quella parte di mondo, in cui il genocidio di Gaza ormai passa sotto silenzio.
Vergognatevi.
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