Dic 6, 2025 | Articoli, In evidenza

SENZA PACE: L’UE PERDE, MA NON VUOLE CHE LA GUERRA SPARISCA DALL’ORIZZONTE

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L’Unione europea continua a investire nella guerra in Ucraina per alimentarla dall’esterno il più possibile.
Eppure, è debolissima.
Sul piano militare, l’Unione europea è una nullità rispetto alla Russia.
Sul piano economico è un colosso, ma le mancano le risorse essenziali per una guerra esistenziale: gas e petrolio.
Inoltre, l’Unione europea non può difendersi dai missili più avanzati della Russia.
Di più: la Russia ha 5500 testate nucleari mentre l’Unione europea ne ha soltanto 290, quelle della Francia (che le userebbe soltanto per se stessa).
Come se non bastasse, i cittadini dell’Unione europea non vogliono combattere alcuna guerra.
Gli ucraini, sebbene abbiano subito un’invasione, hanno perso la motivazione per la battaglia e scappano all’estero.
Figuriamoci quale voglia di morire al fronte possano avere i 27 popoli dell’Unione europea invasi da nessuno.

La voglia di combattere una guerra tra i cittadini dell’Unione europea è pari a zero.
Tutti i cittadini dell’Unione europea sanno che la guerra con la Russia è una guerra per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato: non è una guerra nata dai bisogni dei popoli; è una guerra nata dagli errori delle élites politiche, alimentata dagli interessi dei corrotti che si arricchiscono sulla pelle dei caduti.
Anche quando Bruxelles avrà terminato il piano di riarmo, le probabilità che l’Unione europea vinca una guerra contro la Russia sono bassissime, o forse inesistenti.
Per sanare una frattura insanabile tra il governo Meloni e gli italiani, alla Russia basterebbe lanciare 100 missili su Roma.
Meloni sarebbe politicamente morta al primo lampione fulminato sulla Tuscolana.
Crosetto verrebbe odiato come Mussolini a San Lorenzo, il 19 luglio 1943.
Di contro, se l’Unione europea lanciasse 100 missili su Mosca, l’ardore dei russi aumenterebbe com quello dei romani contro i sanniti di Gaio Ponzio dopo le forche caudine.

Anziché disperarsi, i russi prenderebbero da Putin una risposta militare definitiva.
Le bombe dell’Unione europea contro la Russia aumenterebbero la voglia di combattere dei russi e il loro odio nei confronti di Bruxelles.
I russi hanno paura di convivere con la Nato in Ucraina; gli europei non hanno alcuna paura di vivere con l’Ucraina fuori dalla Nato.
In caso di guerra con la Russia, l’Unione europea sarebbe svantaggiata da un numero smisurato di fattori.
Se le cose stanno così, com’è possibile che i principali leader dell’Unione europea siano così determinati a proseguire la guerra contro la Russia?
Perché hanno eliminato la garanzia che l’Ucraina entrerà nella Nato dal loro piano di pace?
Le ragioni principali sono due.

La prima è che i laeder, accettando le condizioni del vincitore, dovrebbero riconoscere la propria sconfitta e rimanere in carica, delegittimati.
La seconda ragione è che la guerra in Ucraina serve all’Unione europea a rilanciare la propria economia attraverso l’industria militare.
I principali governi europei, Meloni, Macron e Merz, possono accettare un cessate il fuoco in Ucraina, ma non possono che la guerra in Ucraina sparisca dall’orizzonte umano come percorso potenziale.
Per questo motivo, hanno bisogno di un trattato di pace che lasci irrisolti i problemi principali.
Hanno bisogno di lasciare aperte le porte della Nato all’Ucraina, affinché gli europei vivano sempre nella paura di una ripresa della guerra con la Russia.
Meloni, Macron e Merz hanno legato le loro poltrone a una guerra che non potrebbero mai vincere.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, Martedì 2 Dicembre 2025L’Unione europea continua a investire nella guerra in Ucraina per alimentarla dall’esterno il più possibile.
Eppure, è debolissima.
Sul piano militare, l’Unione europea è una nullità rispetto alla Russia.
Sul piano economico è un colosso, ma le mancano le risorse essenziali per una guerra esistenziale: gas e petrolio.
Inoltre, l’Unione europea non può difendersi dai missili più avanzati della Russia.
Di più: la Russia ha 5500 testate nucleari mentre l’Unione europea ne ha soltanto 290, quelle della Francia (che le userebbe soltanto per se stessa).
Come se non bastasse, i cittadini dell’Unione europea non vogliono combattere alcuna guerra.
Gli ucraini, sebbene abbiano subito un’invasione, hanno perso la motivazione per la battaglia e scappano all’estero.
Figuriamoci quale voglia di morire al fronte possano avere i 27 popoli dell’Unione europea invasi da nessuno.

La voglia di combattere una guerra tra i cittadini dell’Unione europea è pari a zero.
Tutti i cittadini dell’Unione europea sanno che la guerra con la Russia è una guerra per l’ingresso dell’Ucraina nella Nato: non è una guerra nata dai bisogni dei popoli; è una guerra nata dagli errori delle élites politiche, alimentata dagli interessi dei corrotti che si arricchiscono sulla pelle dei caduti.
Anche quando Bruxelles avrà terminato il piano di riarmo, le probabilità che l’Unione europea vinca una guerra contro la Russia sono bassissime, o forse inesistenti.
Per sanare una frattura insanabile tra il governo Meloni e gli italiani, alla Russia basterebbe lanciare 100 missili su Roma.
Meloni sarebbe politicamente morta al primo lampione fulminato sulla Tuscolana.
Crosetto verrebbe odiato come Mussolini a San Lorenzo, il 19 luglio 1943.
Di contro, se l’Unione europea lanciasse 100 missili su Mosca, l’ardore dei russi aumenterebbe com quello dei romani contro i sanniti di Gaio Ponzio dopo le forche caudine.

Anziché disperarsi, i russi prenderebbero da Putin una risposta militare definitiva.
Le bombe dell’Unione europea contro la Russia aumenterebbero la voglia di combattere dei russi e il loro odio nei confronti di Bruxelles.
I russi hanno paura di convivere con la Nato in Ucraina; gli europei non hanno alcuna paura di vivere con l’Ucraina fuori dalla Nato.
In caso di guerra con la Russia, l’Unione europea sarebbe svantaggiata da un numero smisurato di fattori.
Se le cose stanno così, com’è possibile che i principali leader dell’Unione europea siano così determinati a proseguire la guerra contro la Russia?
Perché hanno eliminato la garanzia che l’Ucraina entrerà nella Nato dal loro piano di pace?
Le ragioni principali sono due.

La prima è che i laeder, accettando le condizioni del vincitore, dovrebbero riconoscere la propria sconfitta e rimanere in carica, delegittimati.
La seconda ragione è che la guerra in Ucraina serve all’Unione europea a rilanciare la propria economia attraverso l’industria militare.
I principali governi europei, Meloni, Macron e Merz, possono accettare un cessate il fuoco in Ucraina, ma non possono che la guerra in Ucraina sparisca dall’orizzonte umano come percorso potenziale.
Per questo motivo, hanno bisogno di un trattato di pace che lasci irrisolti i problemi principali.
Hanno bisogno di lasciare aperte le porte della Nato all’Ucraina, affinché gli europei vivano sempre nella paura di una ripresa della guerra con la Russia.
Meloni, Macron e Merz hanno legato le loro poltrone a una guerra che non potrebbero mai vincere.

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