di Paola Pellegrini
Anche noi, come gli antichi romani, dobbiamo porci – in primis- la domanda: “cui prodest?”
A chi giova questo attacco ad un giornale come “La Stampa”, di cui tutti conoscono proprietà e linea editoriale? È tutto così troppo facile…
A me pare evidente una cosa: chi l’ha compiuto, non ha fatto grandi danni (dalle immagini in TV non si vede un solo PC o schermo da computer a terra!); si sono buttate carte giù dai tavoli, si vede qualche scritta (mal fatta) sui muri, poi quel letame sulla porta.
In realtà erano degli idioti, sì, ma non hanno saputo neanche devastare una sede in quel momento vuota.
Diversamente sarebbero stati fatti danni per decine di migliaia di euro.
Chi ha compiuto questo gesto, quindi, ha voluto fare una provocazione, creare un caso, un bel pacco dono di Natale a chi ha deciso che ora “basta parlare di Gaza, genocidio, Palestina occupata illegalmente da Israele, che continua tranquillamente a portare avanti la sua guerra e i suoi massacri. Si è detto che la pace ora c’è e, dunque, smettete di rompere la festa con le vostre manifestazioni”.
Questa è la fase. Chi non è d’accordo va zittito.
Agli idioti, o forse prezzolati infiltrati, di cui non avremo mai vere informazioni, è bastato fare questa azione per ridare fiato a chi ha un solo obiettivo: quello di danneggiare il movimento di lotta per la Palestina e farlo tacere.
In Italia come in tutta Europa.
Fonte: pagina Facebook di Paola Pellegrini, 1 dicembre 2025

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