Nov 24, 2025 | Articoli, In evidenza

JEFFREY SACHS: “DONALD REALISTICO, L’EUROPA RITORNI ALLA DIPLOMAZIA”

Admin

Admin

Tags:

“Questo è un modo realistico di finire la guerra, che affronta le cause fondamentali del conflitto.
Gli europei fingono di non capirlo”.

Jeffrey Sachs, economista e consulente diplomatico di molti governi mondiali, risponde da Johannesburg, dove è andato per accompagnare i lavori del G20 e tenere, nei prossimi giorni, una serie di conferenze sui rapporti storici tra Usa e Africa.

“Al centro di tutto c’è, e c’era, il riconoscimento da parte degli Stati Uniti che la Nato non si espanderà in Ucraina”.

In che misura questo piano in 28 punti differisce dai precedenti piani già circolati da quando Trump è alla Casa Bianca? Osservando i 28 punti, ha trovato segni di un effettivo lavoro di mediazione tra le richieste delle parti?

“I punti fondamentali del piano sono quelli necessari a produrre la fine della guerra.
Parliamo della neutralità dell’Ucraina, della fine dell’espansione a est della Nato, compreso lo stop all’adesione dell’Ucraina all’Alleanza.
E ancora: il controllo de facto della Russia sulla Crimea, sul Donbass e parti di Kherson e Zaporizhzhya, in cambio di fatto di un accordo di sicurezza collettiva per Europa, Russia e Ucraina stessa, di cui infatti si accetta l’adesione all’Ue. Nel testo si trovano anche una serie accordi finanziari a vantaggio degli Stati Uniti, punti in cui si vede all’opera l’avidità del presidente americano già dimostrata in altre contrattazioni diplomatiche.”

È un compromesso migliore o peggiore rispetto all’accordo di Ankara affossato dall’Ue e dalla precedente amministrazione statunitense nel 2022?

“Come dicevo, le idee alla base di questo piano costituiscono un modo realistico per porre fine alla guerra, fermare le uccisioni sul terreno e garantire la sicurezza collettiva.
Al centro di tutto c’è, e c’era, il riconoscimento da parte degli Stati Uniti che la Nato non si espanderà in Ucraina.
È proprio quel progetto elaborato da Washington negli anni 90 e 2000 ad essere la causa scatenante della guerra in Ucraina.
Conflitto che, come ripeto sempre, è in corso dal 2014, non dal 2022, ossia da quando gli Stati Uniti hanno sostenuto un colpo di Stato a Kiev.
Certo, nell’aprile 2022 all’Ucraina era stato messo davanti un accordo migliore di quello di oggi.
Com’è noto, i rappresentanti di Kiev l’avevano quasi firmato, ma poi gli Stati Uniti e il Regno Unito li hanno spinti a mandare a monte l’accordo e continuare a combattere.”

I leader europei non sono stati coinvolti nella stesura dei 28 punti. Hanno presentato una proposta alternativa in 24 punti, come pensa che si comporteranno le cancellerie europee nei confronti di Trump?

“Se l’Europa sente così forte lo scotto della diplomazia tra Usa e Russia e del fatto di essere stata esclusa, allora dovrebbe avviare una propria diplomazia con la Russia, invece rifiuta costantemente questa idea.
Ancora una volta, l’Europa si sta auto-infliggendo gravi ferite.
Sembra aver perso completamente il senso della diplomazia e l’unica soluzione che persegue è quella di spendere migliaia di miliardi di euro in armamenti.
L’opposizione dei leader europei a un accordo di pace scritto nei termini che abbiamo discusso sopra è insensata, dal mio punto di vista.
Se i leader dei paesi dell’Unione europea pensano che continuare a combattere salverà l’Ucraina, si sbagliano di grosso.
È un’idea delirante, che ha come effetto semplicemente quello di portare all’uccisione di ancora più ucraini.

La triste verità è che il vero interesse di Merz e di Von der Leyen è di riarmare la Germania, che il francese Macron pensa di essere un nuovo Napoleone e che il britannico Starmer (oppure i servizi segreti inglesi dell’Mi6) sembrano sognare la resurrezione dell’impero britannico.
Nessuno pensa all’Ucraina in ultima istanza.”

Admin

Admin

0 commenti