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di Alessandro Volpi

Come cresce la povertΓ . Secondo gli ultimi dati Istat i prezzi del carrello della spesa, in Italia, hanno registrato un aumento del 25% dall’ottobre del 2021, con punte del 32,7 per gli “alimentari non lavorati”. Sempre secondo l’Istat, Γ¨ bene ricordare che i beni contenuti nel carrello della spesa sono pari al 50% della spesa delle famiglie italiane, una percentuale che aumenta sensibilmente al diminuire del reddito disponibile. In un paese, come il nostro, privo di meccanismi di indicizzazione, un simile dato Γ¨ socialmente pesantissimo.
Ma da cosa dipende un tale aumento? Certamente da vari fattori, ma uno mi sembra assai rilevante. Nel mondo esistono 7 grandi Borse dove vengono definiti i prezzi dei generali alimentari, che sono largamente dominate da un gruppo ristretto di grandi fondi in grado di determinare gli andamenti dei prezzi stessi, puntando al rialzo o al ribasso. Esistono poi una serie di indici che riguardano beni non presenti nelle Borse che sono, a loro volta, costruiti e soprattutto gestiti dagli stessi grandi fondi. In tali Borse e in tali indici i prezzi di molti dei beni del carrello hanno subito un forte rialzo, a cui hanno contribuito relativamente poco le condizioni oggettive dell’offerta reale di tali prodotti e molto le speculazioni innescate dallo scambio di contratti futures che hanno scommesso verso il rialzo alla luce di vari elementi geopolitici e non solo, dalle minacce di guerra, alle ipotesi di super dazi, alle possibili difficoltΓ di approvvigionamento.
In altre parole, i grandi fondi, per primi, hanno generato strumenti per una speculazione rialzista che ha fatto lievitare i prezzi molto di piΓΉ di quanto sarebbe accaduto senza speculazione. In merito a ciΓ² mi sembrano necessarie tre considerazioni
1) L’aumento dei prezzi Γ¨ frutto di una speculazione che determina enormi plusvalenze per i grandi soggetti finanziari, nelle condizioni monopolistiche di determinare i prezzi in maniera assai artificiale
2) A pagare le spese di questo sistema finanziario sono i consumatori, soprattutto in paesi come l’Italia dove Γ¨ forte l’importazione di prodotti agricoli i cui prezzi sono fissati nelle Borse e negli indici
3) Sarebbe davvero indispensabile introdurre una normativa internazionale che non consenta di produrre strumenti speculativi sui beni alimentari visto l’assoluta centralitΓ del cibo nell’esistenza collettiva. Ma questo vorrebbe dire avere il coraggio di fare una dura lotta contro “i padroni del mondo”.
Fonte: post Facebook Alessandro Volpi, 13/11/2025

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