TRUCCO: COSI’ SI EQUIPARANO I MANIFESTANTI A SOVVERSIVI, MA ISRAELE NON VIENE CONDANNATO….
di Francesca Fornario

Caro direttore,
“Propal” suona proprio come un esplosivo: qualche micidiale “Propalonio di ammonio” usato dagli anarchici per far saltare in aria quello che ha fatto saltare in aria la Cia.
I giornalisti delle grandi testate definiscono sinistramente “Propal” i manifestanti per la Palestina. Stesso giochino semantico di quando, il 25 Aprile, descrivono i cortei con famiglie, scuole, sindaci come “Antifa”, cancellando la parola “Fascisti”, in un paese in cui antifascista è la Costituzione italiana e dunque – teoricamente – ogni singolo partito, sindacato, associazione e non un gruppuscolo rappresentato in modo caricaturale come eversivo.
Sono termini della “neolingua” immaginata da Orwell in “1984”, con la quale il Partito al potere elimina la possibilità letterale di esprimere un’opinione contraria alla sua.
Elidendo il Fascismo per occultare la natura fascista di chi attacca gli antifascisti, Trump ha equiparato per legge gli “Antifa” ai terroristi e ha inviato contro di loro l’esercito. Lo stesso esercito che in Italia ha combattuto a fianco degli antifa(scisti) per sconfiggere il Fascismo! Così intende fare Orban, e non da solo: dal 2023, sono state discusse in Ue diverse proposte per classificare i movimenti “Antifa” e “Propal” come terroristici. In Inghilterra una legge simile è passata, portando all’arresto di migliaia di manifestanti disarmati, pacifici, in sedia a rotelle, accusati di indossare una maglietta con la scritta “Palestine Action”.
Elidendo la “Palestina” dai Propal o il Fascismo dagli “Antifa”, si equiparano ai terroristi manifestanti che in molti casi nemmeno appartengono a un collettivo e ignorano l’evoluzione storica del colonialismo di insediamento sionista, ma comunque manifestano perché non tollerano che siano ammazzati oltre 20 mila bambini, oltre 1500 medici, non tollerano che Israele pianifichi la morte per fame e blocchi gli aiuti, e per questa ragione così limpida fanno la sola cosa possibile per chi non è razzista e insensibile o non lo è abbastanza: scendono in piazza. La sera, poi, accendono la tv immaginando di vedere le riprese dall’alto dei cortei oceanici ai quali hanno partecipato con i figli in braccio e i preti e i vigili del fuoco che sostenevano orgogliosi lo striscione “Soccorritori sempre, complici mai”, e invece vedono inquadrature strette su tavoli rovesciati a Milano e ascoltano lunari resoconti di “Guerriglia Propal” in apertura dei tg che per oltre un anno hanno evitato di mostrare le immagini di città rase al suolo a Gaza.
Stupefatti, i manifestanti si vedono descritti come violenti da ministri che non hanno mai condannato la violenza dei loro colleghi israeliani. Sgomenti, guardano quel tavolo rovesciato mostrato dalla stessa tv che non ha mai trasmesso i video postati a raffica dall’Idf: i filmati in cui i soldati israeliani indossano i tanga presi dal cassetto delle donne palestinesi e sculettano e pisciano nelle culle e bruciano le foto del matrimonio appese alle pareti delle case che hanno bombardato, per restare solo alla violenza esercitata sugli oggetti e non sui corpi bruciati vivi, mutilati, uccisi con un colpo alla testa dai cecchini israeliani che poi contano chi ha centrato più bersagli e se ne vantano, pratica denunciata nel 2020 – prima del 7 ottobre – da un’inchiesta del quotidiano israeliano “Haaretz”.
I governi che esportano la democrazia spediscono poliziotti in tenuta antisommossa a inseguire e catturare un bambino colpevole di sventolare la bandiera palestinese, arrestare novantenni dalla fedina penale immacolata, fermare cortei pacifici con idranti e gas lacrimogeni.
Domando ai colleghi che si prestano zelanti a fare da scorta mediatica al genocidio: c’è un sonnifero abbastanza potente, un aumento di stipendio abbastanza allettante, da consentirvi di lasciare che i palestinesi vengano massacrati senza fare niente per fermare Israele?
Da permettervi al contrario di fermare, calunniandoli, i vostri concittadini scesi in piazza per l’obbligo morale di fermare il genocidio?
Questo volevate diventare quando sognavate di fare i giornalisti?
Fonte: Il Fatto Quotidiano, Mercoledì 1 Ottobre 2025
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