MELONI ATTACCA I GIUDICI: “INVASIONE INTOLLERABILE”
COSA AVVIENE ORA?
UNA COSA E’ CERTA: BISOGNA CONTINUARE A MOBILITARSI CONTRO I FORTISSIMI INTERESSI IN GIOCO
A MESSINA, IL 29 NOVEMBRE, GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL MOSTRO SULLO STRETTO E LA SUA CORTE DEI MIRACOLI
di Alfredo Crupi

La Corte dei Conti ha bloccato l’iter del Ponte sullo Stretto. In attesa delle motivazioni depositate, le criticità individuate sembrano essere: 1) l’assenza di una procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via), e di procedura di Valutazione di incidenza (Vinca) aggiornate e valide; 2) i motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, fra tutti la presunta funzione militare del Ponte, non sono convincenti; 3) l’assegnazione dell’opera senza un nuovo bando di gara internazionale, invece necessario in quanto l’importo dei lavori supera di oltre il 50% il valore attualizzato di quello originario; 4) i presunti benefici legati alla messa in esercizio del Ponte sono stati contestati sia in ragione del calcolo dei flussi di traffico previsto, sia in relazione all’incremento del PIL e del reddito pro-capite ipotizzati; 5) la certezza dei costi del progetto è stata invece contestata in relazione a diversi fattori: incertezze progettuali ancora in essere, dilatazione dei tempi di avvio dei cantieri che non è stata contabilizzata, costi operativi del Ponte, necessità di espletare ulteriori processi autorizzativi il cui esito non si può dare per scontato.
Adesso il governo pare abbia principalmente due strade per superare il blocco della Corte: 1) presentare una memoria con controdeduzioni e integrare la documentazione mancante o insufficiente, puntando a convincere la Sezione di controllo; 2) deliberare in Consiglio dei ministri ordinando la registrazione con riserva dell’atto. Quest’ultima mossa sarebbe un atto di “alta politica” che scavalca formalmente il parere tecnico negativo della Corte; tuttavia implicherebbe l’assunzione di una responsabilità politica e contabile diretta da parte del Consiglio dei Ministri.
Lo scomposto attacco propagandistico del governo ( Meloni ha parlato di “ invasione intollerabile” da parte dei giudici) è dettato in primo luogo dai fortissimi interessi in gioco. In tempo di crisi, infatti, i vertiginosi profitti da ricavare a spese dei contribuenti divengono essenziali per la sopravvivenza di un pezzo del capitalismo italiano e occidentale (un po’ come il riarmo europeo…). In secondo luogo la si butta in caciara per aggiungere un tassello all’opera di delegittimazione della magistratura, della sua indipendenza, sulla strada dell’eversione dello Stato di diritto e della democrazia.
Un motivo in più per tenere alta la vigilanza e l’iniziativa contro il mostro sullo Stretto e la sua Corte dei Miracoli. Perché, purtroppo, quasi certamente non è finita qui.
Il giorno 29 Novembre, a Messina, è già programmata da tempo una grande manifestazione nazionale contro il Ponte.
Vi aspettiamo !

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