di Ida Dominijanni

“Piccoli slittamenti della tv meloniana. Alle 7, il servizio del Tg3 dice coraggiosamente che “le violenze” di Milano sono poca cosa rispetto all’enormità delle manifestazioni non violente di Roma e del resto d’Italia.
A mezzanotte, Linea notte comincia con una tipa che dice il contario esatto: manifestazioni inficiate dalle violenze di Milano. Dev’essere passato da lì un correttore di bozze.
La verità della giornata è che la destra e i “liberali” che la supportano tremano.
Si può essere cinici e spietati, o fare il tifo per i cinici e gli spietati, finché le masse dormono.
Ma se si svegliano, e improvvisamente convergono da provenienze diverse su un obiettivo sacrosanto, fare i gradassi con il santino di Kirk o con la decima mass di Vannacci o con “il mio amico Trump” di Meloni diventa più difficile.
Anche un cieco vede che con oggi si cambia musica.
Ci sarà ancora molta violenza, come sempre soprattutto di Stato.
Ci saranno ancora gigantesche bugie, come quelle sull’assassinio di Kirk.
Ci saranno ancora sondaggi che danno tutto fermo a tre anni fa.
Ma la musica sta cambiando e diventa sempre più assordante, come i clackson di quelle macchine bloccate sulla tangenziale di Roma che suonavano non per protesta ma per sostegno al corteo – una cosa mai vista finora.
È una ben misera consolazione rispetto alle vite perdute o traumatizzate, ma il genocidio di Gaza non resterà impunito.”
Fonte: pagina Facebook di Ida Dominijanni, 23 settembre 2025
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