Ago 11, 2025 | Articoli

TRASCRIZIONE e TRADUZIONE INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA DI NETANYAHU DEL 10 AGOSTO 2025

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Visto che i giornali mettono solo stralci della conferenza stampa, con tanto di Power Point, del criminale genocida Netanyahu, mi sembrava utile, a futura memoria, trascrivere il suo discorso. Perché, come dice Omar El Akkad, nel suo titolo di libro edito da Feltrinelli: “Un giorno tutti diranno di essere stati contro”. Ma quel giorno non è oggi e l’Italia continua, senziente, a intrattenere affari di gas e armi con questo individuo e con il suo governo, ritengo utile mostrare e far vedere tutte le menzogne che sono uscite dalla sua bocca. Perché oggi, 11 agosto 2025, noi tutti, governi compresi, sappiamo bene che sono una montagna di menzogne e insulti alle vittime di un genocidio.

TRADUZIONE INTEGRALE DEL DISCORSO DI NETANYAHU DEL
10 AGOSTO 2025

Hamas professa apertamente il suo obiettivo di distruggere lo Stato di Israele.
Soggioga i gazawi.
Ruba loro il cibo.
Spara contro di loro quando cercano di spostarsi verso zone sicure.
E penso sia istruttivo che ora molti gazawi stiano reagendo.
Ci stanno supplicando, stanno supplicando il mondo: liberateci, liberateci e liberate Gaza da Hamas.
Nessuna nazione può accettare un’organizzazione terroristica genocida, un’organizzazione impegnata alla sua annientazione, a pochi passi dai suoi cittadini.
Il nostro obiettivo non è occupare Gaza.
Il nostro obiettivo è liberare Gaza, liberarla dai terroristi di Hamas.
La guerra può finire domani se Gaza, o meglio se Hamas, depone le armi e rilascia tutti gli ostaggi rimanenti.
Gaza sarà smilitarizzata.
Israele avrà la responsabilità di sicurezza prevalente.
Sarà istituita una zona di sicurezza al confine di Gaza con Israele per impedire future incursioni terroristiche.
A Gaza sarà istituita un’amministrazione civile che cercherà di vivere in pace con Israele.
Questo è il nostro piano per il “giorno dopo” Hamas.
E lasciate che lo riassuma: cinque principi per concludere la guerra.
Primo: Hamas disarmato.
Secondo: tutti gli ostaggi liberati.
Terzo: Gaza smilitarizzata.
Quarto: Israele ha il controllo di sicurezza prevalente.
Quinto: amministrazione civile pacifica non israeliana.
Con questo intendo un’amministrazione civile che non istruisca i suoi figli al terrorismo, che non paghi i terroristi e che non lanci attacchi terroristici contro Israele.
Questo è ciò che vogliamo vedere a Gaza.
Quindi né Hamas né l’Autorità Palestinese.
Questo è il nostro piano.
Dato il rifiuto di Hamas di deporre le armi, Israele non ha altra scelta che finire il lavoro e completare la sconfitta di Hamas.
Ora, abbiamo fatto molto.
Abbiamo circa il 70–75% di Gaza sotto controllo militare israeliano.
Ma abbiamo due roccaforti rimanenti: Gaza City e i campi centrali nell’area di Muwasi.
Questo è presentato qui in modo schematico, ma è abbastanza accurato.
Giovedì scorso, il gabinetto di sicurezza di Israele ha incaricato le Forze di Difesa Israeliane di smantellare le due rimanenti roccaforti di Hamas a Gaza City e nei campi centrali.
Contrariamente a false affermazioni, questo è il modo migliore per porre fine alla guerra e il modo migliore per farlo rapidamente.
Lo faremo consentendo innanzitutto alla popolazione civile di lasciare in sicurezza le aree di combattimento per recarsi in zone sicure designate.
In queste zone sicure riceveranno abbondante cibo, acqua e cure mediche, come abbiamo fatto in precedenza.
E ancora, contrariamente a false affermazioni, la nostra politica per tutta la guerra è stata di prevenire una crisi umanitaria, mentre la politica di Hamas è stata di crearla.
Dall’inizio della guerra, Israele ha fatto entrare quasi 2 milioni di tonnellate di aiuti.
Non conosco nessun altro esercito che abbia permesso a tali aiuti di raggiungere la popolazione civile in territorio nemico.
Ora, se avessimo avuto una politica di fame, nessuno a Gaza sarebbe sopravvissuto dopo due anni di guerra.
Ma la nostra politica è stata l’esatto opposto.
Abbiamo fatto entrare, come ho detto, quasi 2 milioni di tonnellate di aiuti e inviato milioni di messaggi di testo, milioni di telefonate ai gazawi per farli uscire dalla zona di pericolo.
Eppure, negli ultimi mesi, Hamas ha saccheggiato con la violenza i camion di aiuti destinati alla popolazione civile palestinese.
Ha creato deliberatamente una carenza di rifornimenti.
E l’ONU ha costantemente rifiutato, fino a poco tempo fa, di distribuire le migliaia di camion che abbiamo fatto entrare a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom.
Il nostro problema è che abbiamo avuto tonnellate di cibo non raccolto a marcire sul lato gazawi del confine perché l’ONU era ed è tuttora riluttante a consegnarlo tutto.
Ecco le tonnellate e tonnellate di aiuti umanitari che Israele ha fatto entrare sul lato gazawi del valico di Kerem Shalom, semplicemente ferme lì perché non vengono distribuite.
Ora supereremo questo ostacolo, lo stiamo già superando, facendo tre cose.
Primo: designare corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari.
Si può andare lì, si possono guidare camion lì e si sarà al sicuro.
Secondo: aumentare il numero di punti di distribuzione sicuri gestiti dalle fondazioni umanitarie gazawi.
Terzo: lanci aerei.
Si tratta di lanci aerei effettuati dall’Aeronautica Militare Israeliana, e invitiamo altri a unirsi a noi.
Il risultato è stato un’impennata umanitaria, che stiamo coordinando con il Presidente Trump e il suo team, e centinaia di camion sono entrati negli ultimi giorni.
Questo sta prevenendo la fame, ma non ha impedito la campagna globale di menzogne che tutti abbiamo visto.
A Gaza, nonostante gli ostacoli posti da Hamas, due milioni di persone stanno ora ricevendo aiuti umanitari.
Ma vi dirò chi non li riceve: gli unici che vengono deliberatamente fatti morire di fame a Gaza sono i nostri ostaggi.
Questo è Zeviatar David. Guardate la sua mano.
Viene deliberatamente affamato da questi mostri di Hamas.
E guardate il carceriere di Hamas. Guardate la differenza: lui mangia, e mangia bene.
Lo scopo di questa conferenza stampa è smentire le menzogne e diffondere la verità, ma questa distorsione è stata propagata in tutto il mondo quasi come il popolo ebraico veniva diffamato nel Medioevo.
Ogni massacro del popolo ebraico era preceduto da una massiccia diffamazione: si diceva che diffondessimo parassiti nella società cristiana, che avvelenassimo i pozzi, che sgozzassimo bambini cristiani per il loro sangue.
E mentre queste menzogne si diffondevano, erano seguite da massacri orribili, pogrom, deportazioni, culminati infine nel peggiore massacro di tutti, l’Olocausto.
Oggi lo Stato ebraico viene diffamato in modo simile.
Tutto ciò che vi ho detto potrebbe essere verificato facilmente, ma non lo è stato.
E la stampa internazionale ha abboccato in pieno alle statistiche di Hamas, alle affermazioni di Hamas, alle falsificazioni di Hamas e alle fotografie di Hamas.
Ad esempio, questi tre bambini: il primo è Osama al-Hakob. È in Italia per ricevere cure perché Israele lo ha fatto uscire. Ecco come appare oggi. Ha una malattia genetica che danneggia polmoni e apparato digerente, rendendo difficile assorbire nutrienti e aumentare di peso. Israele ha facilitato il suo viaggio in Italia, dove ha ricevuto cure mediche che hanno trasformato la sua condizione.
Il secondo è Abdelkader al-Fayoumi. Soffriva di una malattia genetica neurologica, atrofia muscolare spinale, una condizione degenerativa che causa debolezza muscolare e grave perdita di peso non legata alla nutrizione. Questa è stata la vera causa del suo aspetto fragile, non la fame. In effetti, fu curato in Israele nel 2018. Non è servito perché è una malattia congenita che resiste alla maggior parte dei trattamenti.
Il terzo è il più famoso: una foto di copertina del New York Times con Mohammad Zakaria Ayub e sua madre. Mohammad Zakaria Ayub soffre di una malattia genetica, la paralisi cerebrale. Sua madre è ben nutrita e suo fratello è sano. Sto valutando la possibilità di un’azione legale del governo contro il New York Times perché questo è oltraggioso. La correzione, naturalmente, è stata minuscola, non so dove sia stata nascosta. Ma questo è oltraggioso. Queste sono le tre foto più celebri e sono tutte false.
È il tipo di menzogne maligne che venivano rivolte al popolo ebraico nel Medioevo. Non lo subiremo. Non permetteremo che resti senza risposta, e questo è lo scopo di questa conferenza stampa.
Spero che apriate gli occhi su un fatto semplice: Hamas mente.
Ora potete farmi qualsiasi domanda vogliate.

Giornalista: Grazie, Primo Ministro. Potrebbe fornirci, per favore, una tempistica di quando prevede di concludere la nuova espansione della nuova offensiva e, se possibile, darci qualche dettaglio in più su come intendete fornire questo aumento di aiuti umanitari e come la GHF sarà coinvolta in questo? Grazie.

Netanyahu: La tempistica che abbiamo fissato per l’azione è piuttosto rapida.
Vogliamo, prima di tutto, consentire che vengano stabilite zone sicure, portare lì le strutture necessarie, in modo che la popolazione civile di Gaza City possa spostarsi.
Si sono spostati a Rafah, a proposito. Vi ricordate a Rafah?
C’erano 1,4 milioni di persone.
La gente diceva che non potevano, sapete, che non avevano dove andare e che non si sarebbero spostati.
Ci sono voluti, credo, circa 8 giorni o 6 giorni per spostarli, e praticamente non ci sono state vittime civili, perché se ne sono andati tutti e sono andati nell’area di Muwasi che vi ho mostrato prima sulla mappa.
Pensiamo di poter ottenere un risultato simile, che tuteli la popolazione civile e allo stesso tempo ci permetta di andare verso l’ultima roccaforte, la più importante roccaforte di Hamas, che finora non abbiamo affrontato come obiettivo da smantellare.
Ci siamo stati, ma non l’abbiamo presa come obiettivo per smantellare la roccaforte di Hamas lì.
Ora sì.
Non voglio parlare di scadenze esatte, ma parliamo di un lasso di tempo piuttosto breve, perché vogliamo porre fine alla guerra.
Questo è il modo in cui porremo fine alla guerra.

Per quanto riguarda l’aumento degli aiuti, stiamo parlando con gli Stati Uniti di ulteriori misure, ma non abbiamo aspettato, perché quello che stiamo facendo, come ho detto, è designare corridoi sicuri, consentire e ampliare i punti di distribuzione della GHF.
Stanno cercando di portare più risorse, speriamo di coinvolgere alcune organizzazioni internazionali, forse, se Dio vuole, anche l’ONU, se mai deciderà di fare davvero qualcosa per il popolo palestinese che non passi attraverso Hamas.
E in terzo luogo, aumentare i lanci aerei.
I lanci aerei sono importanti, ma non sono la cosa più importante.
La cosa più importante sono le vie di terra che portino aiuti, un’ondata di aiuti alla popolazione palestinese, per quanto possibile, senza permettere a Hamas di saccheggiarli.

Fonte: pagina Facebook di Lavinia Marchetti

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