Ago 14, 2025 | Articoli

QUANDO IL CORAGGIO DELLA VERITA’ COSTA LA VITA

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Cinque giornalisti  palestinesi di Gaza uccisi in una tenda, una tenda divenuta ufficio, redazione, luogo di lavoro, accanto all’ospedale al Shifa. Un’intera squadra di Al Jazeera. Nella squadra di Al Jazeera, dunque, c’era Anas al Sharif che ha documentato quotidianamente il genocidio, e negli ultimi mesi il crimine di affamare e assetare la popolazione di Gaza compiuto da Israele.

La sequenza messa in atto da Israele: silenziare chi testimonia il genocidio, silenziare chi denuncia occupazione e violazione.

Ebbene, Anas al Sharif ha lasciato un testamento :

“Questo è il mio testamento, il mio ultimo messaggio.

Se queste parole vi sono giunte, sappiate che Israele è riuscita a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce.

Inizio con: Assalamu alaikum wa rahmatullahi wa barakatuh (Che la pace, la misericordia e le benedizioni di Dio siano su di voi).

Dio sa che ho dato tutto ciò che avevo in forza e impegno per essere un sostegno e una voce per il mio popolo, da quando ho aperto gli occhi alla vita nei vicoli e nei quartieri del campo profughi di Jabalia.

Il mio desiderio era che Dio prolungasse la mia vita fino a poter tornare con la mia famiglia e i miei cari nella nostra città originaria, Asqalan occupata – “Al-Majdal” – ma la volontà di Dio è stata precedente, e il Suo giudizio è definitivo.

Ho vissuto il dolore in ogni suo dettaglio, ho assaporato la sofferenza e la perdita più volte, e nonostante ciò non ho mai esitato a trasmettere la verità così com’è, senza falsificazioni né distorsioni, affinché Dio sia testimone su coloro che hanno taciuto, su chi ha accettato la nostra uccisione, su chi ha soffocato i nostri respiri e non ha provato alcuna emozione davanti ai corpi straziati dei nostri bambini e delle nostre donne, e non ha fermato il massacro che il nostro popolo subisce da più di un anno e mezzo.

Vi raccomando la Palestina, gioiello della corona dei musulmani, e battito del cuore di ogni persona libera in questo mondo.

Vi raccomando il suo popolo, i suoi bambini oppressi e innocenti, ai quali la vita non ha concesso il tempo di sognare e vivere in sicurezza e pace.

I loro corpi puri sono stati schiacciati da migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, dilaniati, sparsi in brandelli sui muri.

Vi raccomando di non lasciarvi zittire dalle catene, né fermare dai confini. Siate ponti verso la liberazione della terra e della gente, finché il sole della dignità e della libertà sorga sulla nostra terra usurpata.

Vi raccomando di fare del bene alla mia famiglia.

Vi raccomando la luce dei miei occhi, mia amata figlia Sham, che il tempo non mi ha concesso di vedere crescere come avevo sognato.

Vi raccomando mio caro figlio Salah, che avrei voluto accompagnare e sostenere finché diventasse forte, portasse il mio peso e continuasse il mio messaggio.

Vi raccomando mia amata madre, grazie alle cui benedizioni sono arrivato dove sono arrivato. Le sue preghiere sono state la mia fortezza, la sua luce la mia guida.

Prego Dio che rafforzi il suo cuore e la ricompensi per me con il meglio.

Vi raccomando anche la compagna della mia vita, mia amata moglie Umm Salah, Bayan, che la guerra ha separato da me per giorni e mesi, ma è rimasta leale, salda come un tronco d’ulivo che non si piega, paziente e fiduciosa, ha portato il peso della responsabilità in mia assenza con forza e fede.

Vi raccomando di stare loro vicino, di essere il loro sostegno dopo Dio, l’Altissimo.

Se muoio, muoio saldo nel mio principio, e chiamo Dio a testimone che sono soddisfatto del Suo decreto, credente nel Suo incontro, certo che ciò che è presso Dio è migliore e più duraturo.

O Dio, accoglimi tra i martiri, perdona i miei peccati passati e futuri, e fa’ che il mio sangue sia luce che illumina il cammino della libertà per il mio popolo e la mia gente.

Perdonatemi se ho mancato, e pregate per me affinché Dio mi usi misericordia.

Sono andato avanti mantenendo la promessa, senza cambiare né tradire.

Non dimenticate Gaza…

E non dimenticate di ricordarmi nelle vostre preghiere con misericordia e accoglienza.”

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