di Alessandro Di Battista

Ieri ha definito l’Europa “marginale e spettatrice” sui dossier Ucraina e Gaza.
Ho ascoltato l’intervento di Mario Draghi ieri al Meeting di Rimini. Sentirlo dire che l’Unione europea è inutile dal punto di vista geopolitico fa sorridere. Prova a salvare la faccia. Vuole far credere all’opinione pubblica che lui non c’entri nulla con questo disastro. Eppure, quando la guerra in Ucraina è iniziata, era Presidente del Consiglio ed era considerato uno degli uomini più potenti d’Europa. Non un semplice spettatore: uno dei principali artefici della chiusura totale con la Russia, della guerra ad oltranza e della ricetta dell’invio forsennato di armi a Kiev e delle sanzioni alla Russia imposte per ubbidire agli americani.
Ieri ha definito l’Europa “marginale e spettatrice” sui dossier Ucraina e Gaza. Ha detto: “Per anni l’Unione Europea ha creduto che la dimensione economica, con 450 milioni di consumatori, portasse con sé potere geopolitico e nelle relazioni commerciali internazionali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno, in cui questa illusione è evaporata“. Ma questa illusione non è evaporata adesso: era già svanita quando Draghi stesso andava in giro per l’Europa a parlare di sconfitta militare della Russia o della presunta carenza di armi da parte di Mosca. Evidentemente sarà svanita la sua di illusione.
Ricordate il famoso viaggio in treno per Kiev, con Draghi, Macron e Scholz?
Ricordate Draghi nel 2022? “Kiev sembra aver acquisito un vantaggio strategico importante. Le sanzioni hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa”. Dov’è finito quell’effetto dirompente?
Vi ricordate cosa disse il 7 aprile dello stesso anno? Il “messia” Draghi pronunciò una delle frasi più ridicole della storia recente: “volete la pace o i condizionatori accesi?”. Che cosa voleva dire, allora? Che sacrificando il gas e l’energia, avremmo piegato Putin? Che con le sanzioni avremmo portato la Russia in ginocchio? Quella frase non era nient’altro che una sciocchezza. Oggi i giornali che continuano ad idolatrarlo dovrebbero chiedergli il conto di tutte le scemenze che ha pronunciato da Presidente del consiglio.
Sempre Draghi, il 31 maggio 2022, disse: “ Il momento di massimo impatto delle sanzioni alla Russia sarà dall’estate”. Chissà a quale estate si riferisse, forse all’estate del 2098:
E ancora: durante gli affari correnti del suo Governo affermò che “La lotta per la Crimea fa parte della lotta per la liberazione dell’Ucraina”. Oggi, invece, è dato quasi per scontato che la Crimea rimarrà alla Russia. Ecco cos’è rimasto della sua “strategia”.
Oggi Draghi prova a salvarsi la faccia. Scarica tutto su Ursula von der Leyen: dazi, energia, politica estera. Ma chi ha avallato i primi pacchetti di sanzioni contro la Russia è stato lui. E cosa pensava che accadesse? Era ovvio che l’Europa rompendo i rapporti con la Russia e incatenandosi agli USA avrebbe perso quel briciolo di autonomia che ancora conservava.
E poi la sua “lezione” su Gaza sull’irrilevanza dell’UE è davvero patetica. Dopo quasi due anni di genocidio. Dopo decine di migliaia di bambini ammazzati dai sionisti. Arriva adesso la sua lezione, a posteriori, a raccontare l’ovvio nel giorno in cui l’ONU dichiara ufficialmente la carestia a Gaza. Troppo tardi e troppo comodo. Chi oggi elogia Draghi per le parole sull’irrilevanza europea dimentica che ne è uno dei massimi artefici.
Fonte: “scomode verità”, 23/08/2025

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