Mozione Contro le Guerre

Centomila No per fermare le guerre

Proponiamo una mobilitazione popolare per dire No alle guerre attraverso una campagna nazionale che faccia sentire la voce di tutte le cittadine e i cittadini italiani che condividono il ripudio della guerra scolpito nell’art. 11 della Costituzione.

Chiediamo che in tutti i Consigli Comunali, in tutte le assemblee elettive, in tutte le scuole, in tutte le università, in tutti i luoghi di lavoro, siano messi in votazione e approvati ordini del giorno/mozioni/delibere che chiedano provvedimenti concreti per porre fine alla guerra in Europa e in Medio Oriente: stop all’invio di armi in Ucraina e rigetto della direttiva politica che punta ad imporre la vittoria di una parte a danno dell’altro, stop all’invio di armi e sanzioni politiche, diplomatiche ed economiche nei confronti di Israele. 

Chiediamo che questi documenti, espressivi della volontà popolare, siano inviati ai rappresentanti del Governo italiano ed alle forze politiche presenti in Parlamento per indurre il nostro Paese a compiere scelte coerenti in direzione del cessate il fuoco e della soluzione pacifica delle controversie.

 Proponiamo la seguente mozione, da presentare nei Consigli comunali. Tale schema, con le opportune modifiche, può essere utilizzato per le scuole, le Università ed ogni altro luogo associativo.

Ciascun presentator* può integrare la motivazione, sia nella parte che riguarda l’Ucraina, sia nella parte che riguarda il Medio Oriente, perché siano mantenute le stesse richieste, indispensabili per qualificare la campagna e darle forza.  

Chiediamo infine di dare riscontro del deposito dell’atto e del successivo esito all’indirizzo  lacasabrucia@gmail.com oppure compilando la scheda alla pagina dedicata in modo da consentirci di avere la mappatura.

L’andamento della campagna nazionale sarà reso pubblico sul sito.

Roma, dicembre 2024

Elena Basile, Roberta De Monticelli, Raniero La Valle, Domenico Gallo, Moni Ovadia, Linda Santilli

UCRAINA

MOZIONE

Il Consiglio comunale di

Rilevato che la guerra comporta la massima violazione dei diritti dell’uomo e la irrimediabile sconfessione delle Carte dei diritti che fondano la legittimità dell’ordine internazionale sorto dopo la Seconda Guerra mondiale;

Considerato che la Costituzione italiana ripudia la guerra, vincolando il nostro paese alla costruzione della pace e della giustizia fra le Nazioni;

Profondamente preoccupato per l’esplosione, il perdurare e l’estendersi della guerra in Europa ed in Medio Oriente e per il rischio di una guerra globale che inevitabilmente comporterebbe l’uso di armi nucleari;

Preso atto che finalmente si è aperto un processo negoziale che può portare alla pace, se non ulteriormente ostacolato;

OSSERVA

La guerra iniziata il 24 febbraio 2022 con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, si protrae ormai da oltre tre anni causando sofferenze inenarrabili alle popolazioni coinvolte, disastri ambientali e la morte sui due fronti di centinaia di migliaia di giovani mandati al massacro dai rispettivi governi;

Dopo il fallimento di un accordo di pace negoziato nell’aprile del 2022, l’orientamento assunto dalla NATO e dai vertici dell’Unione Europea, scartata ogni ipotesi di negoziato, ha puntato ad alimentare lo scontro armato, auspicando la “vittoria” militare dell’Ucraina e la sconfitta della Russia come unico sbocco possibile del conflitto;

In questo contesto, l’apertura di negoziati fra gli Stati Uniti e la Russia per porre fine alla guerra ha suscitato smarrimento nei vertici dell’UE e nelle Cancellerie dei principali Paesi europei, al punto che il Parlamento europeo nella Risoluzione del 12 marzo 2025 ha espresso “sgomento per quanto riguarda la politica dell’amministrazione statunitense di riappacificarsi con la Russia.” 

Di fronte alla prospettiva del cessate il fuoco, la risposta dell’UE non è stata quella di attivarsi per agevolare il percorso di costruzione della pace, ma, al contrario, quella di prefigurare la continuazione della guerra con altri mezzi. Il Piano Re Arm Europe inserito in una strategia denominata Readiness 2030, propone la mobilitazione di 800 miliardi di euro per realizzare un riarmo straordinario dei Paesi europei che consenta all’Europa di prepararsi alla guerra con la Russia;

Per giustificare questo processo di riarmo e di preparazione alla guerra, le istituzioni dell’UE  si sono accanite nella costruzione del nemico con formule paradossali come ha fatto il Parlamento europeo che, nella deliberazione del 2 aprile 2025, ha attribuito alla Russia “l’intenzione di dichiarare guerra ai paesi europei o di cercare di destabilizzarli”, dichiarando che il regime russo rappresenta: “la minaccia più grave e senza precedenti per la pace nel mondo, nonché per la sicurezza ed il territorio dell’UE e dei suoi Stati membri”.

Presentare un Paese come aggressore incombente, in assenza di prove, serve solo a provocare, ad alimentare una spirale di tensione che costituisce un macigno sulla strada del negoziato di pace.

E’ stato così delineato un progetto politico nefasto per tutti i popoli europei. L’incremento delle spese militari non ha nessuna ragione obiettiva su cui fondarsi poiché la spesa totale per la difesa degli Stati membri dell’UE nel 2024 ha raggiunto un valore stimato di 326 miliardi di euro, a fronte di una spesa di 145,9 miliardi di dollari della Russia;

Si tratta di una cifra enorme, sottratta alla sanità, all’educazione, alla difesa ambientale, alla lotta alla povertà, che modifica l’identità delle democrazie europee segnando il passaggio dal welfare al warfare;

Non esiste alcuna minaccia reale da contrastare. Noi non abbiamo alcun motivo per portare guerra alla Russia, come la Russia non ha alcun motivo per portare guerra all’Italia o ad altri paesi europei. Una terza guerra mondiale sarebbe il suicidio dell’Europa e la fine della sua civiltà;

La sicurezza si difende costruendo rapporti pacifici fra le nazioni, attraverso il dialogo, il negoziato, il disarmo reciproco e concordato, non attraverso la sfida delle minacce e la corsa agli armamenti;

il processo di riarmo serve solo a identificare un nemico, a consolidare la Federazione russa nel ruolo del nemico, dividendo l’Europa con una nuova cortina di ferro;

Adesso che si sono aperti i negoziati per fermare la guerra, deve essere respinta la pretesa di costruire la pace attraverso la forza. La pace si costruisce avendo come obiettivo la pace, cioè il superamento dell’ostilità in una riconquistata dimensione di fraternità fra i popoli. La pace deve essere disarmata e disarmante come insegna il magistero di Papa Leone XIV;

Tanto premesso, il Consiglio Comunale di…. Interpretando la volontà dei suoi cittadini,

CHIEDE

che l’Italia si adoperi per il cessate il fuoco immediato e  – a tale scopo –  cessi di alimentare la guerra fornendo armi e munizioni all’Ucraina;

che l’Italia si opponga ad ogni incremento delle spese militari, respingendo il piano Re Arm Europe/ Readiness 2030;

che l’Italia si opponga allo schieramento in Europa dei missili a raggio intermedio a capacità nucleare, già banditi del Trattato INF;

che l’Italia si adoperi perché il processo di pace metta fine al conflitto e riapra la prospettiva del dialogo e della riconciliazione fra tutti i popoli europei, ricostruendo la sicurezza collettiva sulla base dei principi di cui all’Atto finale della Conferenza di Helsinki del 1975; Dispone che copia di questa delibera (ordine del giorno, mozione) sia trasmessa al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell’Interno ed al Presidente del Consiglio, nonché ai capigruppo di tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato

Medio Oriente

MOZIONE

Il Consiglio comunale di

Rilevato che la guerra comporta la massima violazione dei diritti dell’uomo e la irrimediabile sconfessione delle Carte dei diritti che fondano la legittimità dell’ordine internazionale sorto dopo la Seconda Guerra mondiale;

Considerato che la Costituzione italiana ripudia la guerra, vincolando il nostro paese alla costruzione della pace e della giustizia fra le Nazioni;

Considerato che il Genocidio è un crimine di diritto internazionale condannato da tutto il mondo civile;

Considerato che la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio esige la cooperazione internazionale per liberare l’umanità da un delitto così odioso;

Osserva:

Dopo 20 mesi di bombardamenti incessanti dalla terra, dal cielo e dal mare è stata lanciata una nuova offensiva contro il martoriato popolo di Gaza che prevede la rioccupazione di una larga parte della Striscia di Gaza al fine di ripulirla dagli abitanti da ammassare in un’area ristretta al sud;

Il bilancio dei morti – in continuo aggiornamento, ha superato quota 53.000 (di cui oltre la metà sono donne e bambini), mentre i feriti sono oltre 120.000.  Secondo UN Women sono almeno 28mila le donne e ragazze uccise negli attacchi delle forze israeliane dall’inizio della guerra;

Sono stati uccisi 1.000 operatori sanitari, 220 impiegati delle Nazioni Unite, oltre duecento giornalisti per spegnere ogni testimonianza del devastante bilancio umano del conflitto;

Sono state distrutte tutte le strutture indispensabili per la vita della popolazione civile, case, scuole, ospedali, impianti per l’erogazione dell’acqua e dell’energia elettrica; sono state bloccate per oltre due mesi tutte le forniture di cibo, acqua, medicinali, carburante; la fame e le malattie indotte, colpiscono tutta la popolazione, soprattutto i bambini che rischiano di morire per denutrizione se non saranno consegnati aiuti alla popolazione;

 Il mandato di cattura emesso dalla Corte penale internazionale contro Netanyahu e l’ex Ministro della difesa Gallant, certifica – fra l’altro – il ricorso alla fame come strumento di guerra;

Quello che sta succedendo a Gaza e in Cisgiordania è una vergogna per l’umanità;

 L’impunità che, per troppo tempo la Comunità internazionale ha assicurato ad Israele, consente al Governo israeliano di violare tutte le leggi internazionali, di contravvenire alle ordinanze della Corte Internazionale di Giustizia volte alla prevenzione del genocidio e di estendere la violenza bellica ad altri paesi e territori del Medio Oriente, senza limitazione alcuna;

Il progetto, tragico ed illegale, di Israele di sbarazzarsi di tutta la popolazione di Gaza non si può realizzare se non a prezzo di un genocidio;

La condotta di Israele pregiudica ogni soluzione politica che possa assicurare la convivenza fraterna fra i due popoli in un Medio Oriente finalmente pacificato.

Tanto premesso, il Consiglio comunale di…interpretando la volontà dei suoi cittadini e cittadine, e considerando che la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio, vincola l’Italia ad agire per prevenire il crimine di genocidio

CHIEDE

Che l’Italia si adoperi per rendere permanente il cessate il fuoco a Gaza e in tutto il Medio Oriente ed – a questo fine- si adoperi perché cessi ogni fornitura di armi, ed ogni forma di sostegno militare ad Israele; in particolare impedisca il rinnovo del Memorandum d’intesa tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato di Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa (ratificato con la legge 94/2005) ed agisca in sede europea perchè  sia sospeso l’accordo di associazione UE-Israele e siano applicate delle sanzioni adeguate, diplomatiche, politiche e commerciali, idonee a ridimensionare l’onnipotenza di cui gode il Governo d’Israele;

Che l’Italia riconosca senza indugio lo Stato di Palestina.

Dispone che copia di questa delibera (ordine del giorno, mozione) sia trasmessa al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell’Interno ed al Presidente del Consiglio, nonché ai capigruppo di tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato