MA NON È PROPRIO QUESTO CHE VOGLIONO I “CAUDILLI” O “DUCETTI” O “DICTATORES” D’EUROPA?
di Alessandro Volpi

Un pasticcio. La Commissione europea, sostenuta da alcuni governi, sta concependo l’emissione di un prestito per finanziare la guerra in Ucraina utilizzando gli asset russi congelati. Tale operazione presenta varie difficoltà. La prima è rappresentata dal fatto che non è prevista dal diritto internazionale che consente il congelamento e l’utilizzo degli interessi ma non la confisca. A questo riguardo la Commissione europea ha dichiarato che tali asset verrebbero confiscati come un’anticipazione delle riparazioni di guerra che la Russia dovrà pagare a fine conflitto. In altre parole si prevede che la guerra continui fino alla sconfitta della Russia! La seconda difficoltà è legata al fatto che sono asset in larga parte appartenenti alla Banca centrale russa e affidati ad Euroclear, una società belga che si occupa di custodire asset pubblici; se tali asset vengono confiscati è evidente che Euroclear non ha più alcun valore. La terza difficoltà è ancora più grande. Se la Commissione decidesse di compiere tale operazione, chi garantirebbe il prestito, oltre agli asset russi? La domanda è molto pertinente perché è probabile che il prestito basato solo sugli asset russi venga ritenuto troppo rischioso. In questo senso la stessa Commissione ha dichiarato che non basterebbero le garanzie dei singoli Stati, necessarie peraltro anche nel caso in cui la Russia non perdesse ma vincesse la guerra. Allora la presidente Von der Leyen si è rivolta a Madame Lagarde perché sia la Bce a operare tale pesante garanzia. Ma persino la presidente, decisamente “europeista”, questa volta ha detto di no, appellandosi all’impossibilità per la stessa Bce di fare da prestatore di ultima istanza per Euroclear e per la medesima Commissione in qualità di emittente. In realtà il rifiuto, molto significativo, di Lagarde dipende dalla pericolosità dell’operazione che rischia di accelerare una guerra dove l’eventualità di una sconfitta russa è tutt’altro che probabile. Un pasticcio, folle.
Fonte: pagina Facebook di Alessandro Volpi, martedì 2 dicembre 2025

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